Interviste ad Alberto Conterio

domenica 26 dicembre 2010

Primavera di Speranza

L’anno 2011, i traguardi, le utopie e le possibilità
Un paese in ginocchio in attesa di risvegliarsi.

Ormai ci siamo, il prossimo Marzo per l’Italia sarà un momento importante, il traguardo dei 150 anni, almeno per noi monarchici rappresenterà un valore sentito, portato a termine come una missione, attraverso le insidie di guerre perse, semi rivoluzioni, colpi di stato cattiva politica ed amministrazione e negli ultimi anni lo sfascismo programmato delle forze politiche secessioniste. In data 17, infatti, ricorderemo la nascita dello Stato Unitario, ottenuta attraverso una vera e propria rivoluzione di carattere liberale, l’unica forse che ci sia mai stata in Italia. 


Sempre nel marzo del 2011 poi, potremmo ritrovarci una volta ancora in procinto di votare o in piena campagna elettorale per il rinnovo anticipato delle camere, dopo il possibile fallimento di questa legislatura che, nonostante la doppia fiducia incassata da Berlusconi il 14 dicembre, ormai si trascina stanca tra mille distinguo e litigi, tanto tra le forze di maggioranza che di opposizione.
Personalmente non sono affatto dispiaciuto di ciò. Per questa mia opinione, ho già dovuto rispedire al mittente le allusioni di alcuni amici e conoscenti, che ascoltatomi, non hanno esitato a marchiarmi per simpatizzante di sinistra o peggio ancora, per un anti-berlusconiano a prescindere !
Invece, non sono dispiaciuto, perché come iscritto all’unico partito monarchico italiano in attività, ritengo questa occasione propizia a giocare una carta importante. La butto così… se si dovesse andare al voto in primavera, presentiamoci con un nostro candidato alla Presidenza del Consiglio, osiamo ciò che sembra folle e forse la fortuna ci premierà !!!
Ha ragione l’amico Mazzoni di Lucca quando afferma che il raggiungimento del 4% oggi previsto quale soglia minima per essere eletti alla Camera, pur essendo un traguardo non facile, è impresa alla nostra portata anche considerando che non abbiamo un solo Euro da spendere. Non è impossibile, del resto, oggi ci sono rimasti i sogni, ed allora sognamo, ricordandoci che tutte le grandi imprese sono state precedute da sogni che sembravano impossibili.

Non erano forse dei sognatori SM il Re Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi quando nel maggio del 1859 partirono per la guerra ? Eppure meno di 2 anni dopo l’Italia era fatta , contro ogni più avversa previsione, …contro tutti !

Oggi la gente è disorientata e stanca di promesse, è stanca di litigi, esausta dell’ipocrisia. La gente non crede più nella suddivisione post resistenziale di destra e sinistra e nelle ideologie del novecento, tutte sconfitte. La gente inoltre non capisce più il perché delle cose. Ad esempio, ad ogni annuncio di nuovi provvedimenti ci si chiede come è possibile che siano sempre le persone normali a dover pagare, a far sacrifici, a perdere un pezzetto della loro libertà e dei loro risparmi. In questa situazione di estremo disordine sociale, politico ed economico, dobbiamo essere in grado di poter parlare ad essa. Dobbiamo essere capaci di arrivare in tivvù ed alle radio con i nostri argomenti. Argomenti semplici, spiegati con parole semplici e per bocca di persone comprensibili, dalla faccia pulita. Dobbiamo parlare alle persone senza cadere nella critica altrui, ma esclusivamente per divulgare proposte. Dobbiamo parlare alla gente di politica insomma, perché nessuno lo fa più da anni ! Desidero semplificare all’estremo questo concetto : oggi forse, sarebbe sufficiente comparire per dare alla gente un’opzione in più, rispetto ai soliti noti, contrapposti all’astensionismo generalizzato !
Tracciando questo panorama - per nulla esagerato - la nostra partecipazione elettorale, appare ancora come un’utopia irrealizzabile ? …forse un pò meno vero ?
Certo dobbiamo aspettarci il tiro incrociato di tutti, da Di Pietro alla Lega Nord, ma potrebbe funzionare proprio perché sparandoci addosso, questi papponi della “politica” dell’ingrasso, che sguazzano nell’ipocrisia da decenni, finirebbero per farci la pubblicità che noi per ragioni economiche non possiamo permetterci.
Possiamo usare le loro stesse armi, per metterli in ridicolo e indebolirli !
A tutti gli amici e simpatizzanti monarchici cos’ come a tutte le persone che usano la ragione senza il pregiudizio nei nostri confronti, desidero portare i mie saluti ed auguri per il nuovo anno che andiamo ad iniziare. Dobbiamo essere fiduciosi, dobbiamo serrare le nostre fila, dobbiamo impegnarci tutti assieme per rifondare questo nostro Paese. L’Italia ne ha bisogno, il popolo italiano se lo merita e i nostri figli non devono pagare per la nostra inerzia !

Buon anno a tutti e viva l’Italia !

Alberto Conterio - 26.12.2010

mercoledì 22 dicembre 2010

Alberto Conterio

Presentazione personale

Sono nato ad Aosta nel 1964, e risiedo in Provincia di Biella da oltre 15 anni, che è la terra di origine della mia Famiglia.
Ho vissuto a Torino i miei primi 30 anni, dove ho studiato e lavorato in diverse realtà industriali.
Possiedo un titolo tecnico di scuola media superiore ottenuto negli anni 80 presso una normale scuola pubblica, servendo in seguito il mio Paese come Ufficiale di Complemento nell’arma di fanteria.
Lavoro attualmente come Responsabile tecnico della qualità del prodotto presso un noto marchio italiano di abbigliamento intimo.


Iscritto all’associazionismo Monarchico da quando frequentavo le scuole superiori, sono un appassionato di storia Patria e Sabauda.
Nemico dichiarato del caos e del disordine istituzionale e politico, mi permetto di evidenziare e puntualizzare ciò che ritengo vergognoso di questa società con articoli e lettere ai giornali locali e nazionali, spesso pubblicati.
Collaboro come libero appassionato con la testata di politica e cultura “Italia Reale”, e con il giornale in rete “Politicamentecorretto.com” di Salvatore Viglia.

Come autodidatta, ho creato una piccola rete di siti internet che si occupano di cultura, di opinioni, di politica e di archivio che fanno capo ad un forum di libero dialogo, inseriti nel portale unico “Monarchici in Rete” in collaborazione con il Dott. Roberto Tomao di Novara. Piccolo polo informativo indipendente, registra ormai una media di 750 contatti alla settimana con oltre 1300 pagine visitate.
Redigo in proprio un foglio informativo mensile locale, “L’ARALDO di Biella” che invio tramite mail a chi ne fa richiesta in tutta Italia ed anche all’estero.
Ad oggi circa 320 copie/indirizzi.

Rappresento in Provincia di Biella e per la Regione Piemonte, Alleanza Monarchica - Stella e Corona, movimento politico nazionale dal 1972 con sede a Torino, che si prefigge una diretta presenza dei monarchici italiani in politica a “viso aperto”.

Tutti gli uomini hanno un sogno, il mio è quello di contribuire a ristabilire in Italia una memoria storica “pulita”, un’etica nella politica, una giustizia vera e la fiducia nei giovani per un futuro migliore. Sogno un grande paese, dove la libertà e la democrazia possono essere meglio garantite da un Sovrano al di sopra degli interessi della politica e che trae la sua legittimità dalla storia dell’Italia stessa, al solo fine di servire la Nazione ed il Popolo.

giovedì 9 dicembre 2010

Lunga vita alla monarchia, altro che Elisir !

Con divertimento ho appreso delle recenti richieste del Presidente kazaco Nazarbaiv. Il Kazakistan da poco riuscito a mettersi in mostra con la vetrina mondiale del summit Osce, grazie al denaro ricavato dalle sue riserve petrolifere, è tornato sui giornali di mezzo mondo per le richieste “egocentriche” del suo Presidente. Costui, pare abbia richiesto ai suoi scienziati di procedere in ricerche finalizzate a scoprire un elisir di lunga vita.


Abbiamo detto egocentrico, ma sarebbe il caso di riflettere e scherzare meno !
L’articolo riportato su La Stampa on line infatti, assieme a questa fresconata, partorita sicuramente da una mente non sana, ci informava che il Parlamento Kazaco, assemblea eletta “democraticamente” …speriamo, aveva già legiferato in favore dello stesso Presidente due provvedimenti atti a garantirgli il potere a vita. In primis ha votato per conferire a costui un titolo di Padre della Nazione e poi una legge che ha eliminato il limite di mandati come Capo dello Stato. Ciò vuol dire che il Sig. Nazarbaiv, potrà essere rieletto tutte le volte che vorrà… con il consenso del popolo (?). Anche se fosse, occorre tener presente che l’opinione pubblica e spesso guidata nelle scelte grazie a media compiacenti ed interessati.
Ciò comunque non è una esclusiva kazaka. Provvedimenti tali, sono già stati presi in diverse altre Nazioni che hanno la sfortuna di avere istituzioni repubblicane. L’elenco non è corto !

Per quanto il mio parere possa essere marginale nel panorama nazionale delle opinioni che contano, questa notizia conferma una regola : la possibilità democratica di eleggere un presidente è una gran bella cosa nella teoria (noi in Italia però non abbiamo neanche questa consolazione) ma nella realtà, ciò succede di rado, e come abbiamo già affermato sopra, è una possibilità che deve far i conti con le montature mediatiche che orientano l’opinione pubblica impedendogli una scelta cosciente e con i giochi di potere politici che selezionano anticipatamente i candidati.
Purtroppo quanto affermo, non è una mia maldicenza interessata. Oltre a ciò, dobbiamo poi fare i conti con la follia, la supponenza e l’arroganza della mente umana come in questo caso.
Gli amici repubblicani già li sento… incalzano ribadendo che la follia può cogliere anche un Sovrano. Allora li sfido a fare un elenco di Sovrani palesemente folli negli ultimi tre secoli. Noi monarchici al contrario, possiamo fare un lungo elenco di Presidenti pazzi “democraticamente” eletti soltanto nell’ultimo secolo appena trascorso… e ho specificato democraticamente eletti, perché a questi possiamo aggiungere una seconda lista di Presidenti che si sono auto eletti !
Deve esserci chiaro una volta di più insomma, che la repubblica in se è pragmaticamente il sistema istituzionale più dannoso e pericoloso per la democrazia e le libertà dei cittadini. Con la repubblica e solo con essa infatti sono possibili i giochi politici per il potere contro il popolo. Solo con la repubblica, il cittadino, ha la ragionevole possibilità di diventare complice delle istituzioni favorendo, violenze, soprafazioni e le illegalità compiute dallo stesso.

C’è veramente poco da ridere, altro che elisir di lunga vita !

Alberto Conterio - 09.12.2010

venerdì 3 dicembre 2010

Ma quale Wikileaks !


Riflettendo sul “fenomeno” di Wikileaks, mi ero chiesto più volte quale fosse il motivo che spingeva una persona a porsi così violentemente contro le strutture di uno stato sovrano, soprattutto quando lo stato sovrano in questione sono gli Stati Uniti d’America… etica, onestà, sete di giustizia forse ? Mah !


Mi ero chiesto inoltre, come potesse la stessa persona sfuggire ad una qualsiasi accusa pur d’essere bloccato, oppure dove trovasse tutto il denaro per “gestire” le fughe di notizie e pubblicarle su un sito degno dell’archivio Vaticano, sfuggendo a qualsiasi oscuramento on line. Nessuno lo sapeva fino a qualche giorno fa, e parte dell’autorevolezza di Wikileaks si basava forse, proprio sul mix dato da questo alone di mistero e dalle rivelazioni sicuramente scomode che ci proponeva. A dare forma a questa “materia” confusa per fortuna, ci ha pensato il nostro Berlusconi. Pier Silvio nazionale infatti, ci riporta alla realtà dell’ennesima “sòla” d’oltreoceano, che al pari di halloween o del Big Mac del Mc Donald’s ci fa comprendere quanta dignità abbiamo perso nel credere sconvolgenti verità, ciò che sono sempre state soltanto armi puntate sugli obiettivi scomodi di turno.
Ed allora comprendiamo come si fa a raccogliere e a divulgare informazioni tanto delicate, senza incappare nella rete difensiva della sicurezza nazionale USA, come si fa a trovare i fondi necessari ad alimentare il processo di archiviazione e pubblicazione, com’è possibile non essere accusati neppure di un divieto di sosta, e come questo sito possa superare qualsiasi blocco e oscuramento on line.
Insomma, caduta l’Unione Sovietica, i russi hanno sostituito il loro deterrente nucleare con i rubinetti dei gasometri, e gli USA hanno risposto con Wikileaks, per contrastare chirurgicamente gli avversari quando e dove vogliono senza neppure comparire ufficialmente.
Inizialmente Wikileaks è servita a fare un poco di pulizia interna, tra le fila politiche e militari degli apparati statunitensi, mentre oggi la priorità è Berlusconi ed il suo tempo libero… come dire che ieri al Cnr i fondi venivano impiegati per sviluppare l’acceleratore di neutroni di Ginevra, e da oggi, gli stessi fondi è lo stesso impegno, vengono profusi per individuare una nuova colla per appiccicare meglio i francobolli. Ma possiamo credere a una asinata simile ?
Giusto i media italiani che devono promuovere i propri interessi !
Perché prendersela con Berlusconi però ?, Forse perché il nostro Presidente del Consiglio,  accordandosi direttamente con la Libia di Gheddafi e la Russia di Putin per avere tutto il Gas necessario a diventare “autonomi” dalla catena classica degli approvvigionamenti gestiti dalla “terna” USA – Regno Unito – Francia, non è vista di buon occhio da quelli che sono sempre stati – inutile negarlo – i nostri “migliori” finti amici ?
Staremo a vedere. Per ora invece di dar peso a Wikileaks, cantiamo Waka Waka !

Alberto Conterio - 03.12.2010

venerdì 26 novembre 2010

Per ricordare la figura della donna Elena di Savoia

Per ricordare la figura della donna Elena di Savoia

Domenica 28 novembre, ricorre la morte della Regina Elena di Savoia, desidero ricordarla perche in questa società di egoismo, arroganza e invidia, la sua figura possa esserci di esempio illuminato ogni giorno.

Sua Maestà la Regina Elena nacque l’8 gennaio 1873, Jelena Petrović Njegoš, divenendo la seconda Regina d’Italia nel 1900, dopo aver sposato nel 1896 il Principe Vittorio Emanuele. 


Di animo sensibile e indole pratica, la Regina Elena si tenne sempre lontana dalla politica e dalla mondanità. Profuse il suo impegno in iniziative caritative e assistenziali per tutta la sua vita.
Quando Messina fu colpita dal disastroso terremoto e maremoto nel 1908, Elena si dedicò alla città totalmente. Durante la Grande Guerra divenne infermiera a tempo pieno trasformando il Quirinale in un ospedale. Per reperire i fondi necessari, arrivò ad inventare la "fotografia autografata"
Finanziò opere benefiche a favore degli encefalitici, per madri povere, per i tubercolotici, per gli ex combattenti.
L'impegno contro le malattie era un dovere che sentiva profondamente, tanto da studiare medicina, e promuovere negli anni iniziative per la formazione e l'aggiornamento professionale dei medici e degli operatori sanitari, per la ricerca contro la poliomielite, per il morbo di Parkinson e soprattutto contro il cancro. Nel 1941, le venne riconosciuta la laurea honoris causa.
Il 15 aprile 1937 Papa Pio XI le aveva già conferito la Rosa d’oro della Cristianità, la più importante onorificenza possibile a quei tempi per una donna da parte della Chiesa Cattolica.

Morta in esilio nel 1952 a Montpellier in Francia, fu definita da Papa Pio XII “Signora della carità benefica”. E’ sepolta come suo desiderio, in una comune tomba nel cimitero cittadino di Montpellier. L'intera città si fermò per assistere e partecipare al suo funerale. La Municipalità di Montpellier ha intitolato il viale che porta al cimitero alla Regina Elena e le ha innalzato un monumento.
Sempre un monumento, in marmo bianco di Carrara, le è stato dedicato a Messina nel 1960 con una sottoscrizione popolare in memoria del suo impegno nella tragedia del 1908

Nel 2001, in occasione dell’apertura delle celebrazioni per il 50º anniversario della morte della Regina Elena, il Vescovo di Montpellier ha avviato la fase diocesana del suo processo di canonizzazione.
Nel 2002, Poste Italiane le hanno dedicato - a favore dello studio per lotta al cancro - uno splendido francobollo.

La figura di Elena colpì l'immaginario di molti scrittori, come Antonio Fogazzaro, Luigi Capuana e Bersezio.
Ada Negri l’ha ricordata ne “L'anello d'acciaio”, mentre il musicista Giacomo Puccini dedicò alla Regina Elena "Madama Butterfly".
Poeti come Giovanni Pascoli, Gabriele d’Annunzio e Diego Calcagno hanno cantato le sue Lodi.

Con alcuni versi di quest’ultimo, la vogliamo ricordare oggi con rispetto e gratitudine :

“ (…)Tutto è finito.
Come nella vita fosti discreta, silenziosa e assorta
così, Regina mia, Tu sei partita e così, nell'esilio, Tu sei morta.
Il passato che odora di cedrina oramai vibra dell'amor per Te...
Ma se si vive male senza il Re, come si vive senza la Regina? ".

Alberto Conterio - 26.11.2010

lunedì 22 novembre 2010

Pasticcio istituzionale tutto repubblicano

Prendendo spunto da quanto pubblicato su un Blog, circa l’attuale situazione istituzionale italiana, riprendiamo gli argomenti tentando di approfondire il discorso con la nostra opinione e osservazioni in merito. Per fare ciò, non è necessario conoscere il Diritto Costituzionale per capire appunto, che l’attuale crisi del governo mette in evidenza una profonda crisi istituzionale.


Che questo venga fatto passare sotto silenzio, non deve sorprendere, perché evidenziarlo, renderebbe consapevoli i cittadini tutti che l’intero edificio repubblicano sta infatti ormai crollando.
Gli ultimi eventi “Fini – Berlusconi – governo – elezioni anticipate” lo confermano.
Vediamoli nel dettaglio :

1)      Non era mai successo che i Presidenti di Senato e Camera fossero convocati al Quirinale prima ancora delle dimissioni del Presidente del Consiglio. Questa convocazione dovrebbe avvenire solo dopo l’eventuale sfiducia dell’esecutivo in Parlamento. Non è una questione di forma, ma di sostanza, che ha un pesante significato politico. Il Presidente della repubblica si è sostituito in questo caso al Parlamento, con il chiaro intento di condizionare la normale dialettica politica, alterandone il percorso naturale. E se il governo Berlusconi dovesse riuscire ad ottenere ancora una volta la fiducia ? Ci troveremo davanti ad una situazione surreale e comica, in cui le tre più alte cariche dello stato apparirebbero inutili. Alle volte la realtà supera l'immaginazione, e se davvero dovesse succedere che il governo superi il voto della fiducia in Parlamento, il Presidente della repubblica potrebbe rimanere sommerso da attacchi politici ironici e satirici. Visto che in Italia però, non esiste una vera Libertà di Stampa (non per colpa di Berlusconi ma del regime repubblicano) il potere potrebbe riuscire a controllare le critiche e la satira, ma resterebbe il danno di immagine.

2)       Il Presidente della repubblica ha ricevuto il Presidente della Camera, che è anche l'artefice della eventuale caduta del Governo. Possibile che Napolitano non capisca quanto sia delicata e imbarazzante la posizione di Fini ? A quale titolo Napolitano riceve Fini ? Fini poi, quando dialoga con Napolitano, si presenta quale Presidente della Camera o da leader di partito ? Insomma, come può Fini andare al Colle per esprimere un parere sulla crisi del governo, quando la crisi stessa dipende da lui.

3)      Occorre inoltre sottolineare che Fini ha potuto costituire un nuovo partito, facendo leva sulla sua funzione di terza carica dello Stato. La presidenza della Carica insomma, è diventata un trampolino preferenziale e protetto per creare nuovi partiti ?

4)      Il Presidente della Camera, invece di garantire il corretto funzionamento delle Camere, è diventato un elemento di disturbo del suo funzionamento. Fini, non solo è l'artefice della crisi di governo, ma è entrato in conflitto anche con il Presidente del Senato.

5)      Parlando di responsabilità istituzionale, siamo sicuri di doverla pretendere soltanto da Berlusconi ? Perché non chiedere a Napolitano cosa pensa del comportamento del Presidente della Camera? Chi pretende di rappresentare le istituzioni al di sopra della politica, dovrebbe riconoscere nel comportamento di Fini una anomalia, in quanto il Presidente della Camera sta facendo politica andando ben oltre le prerogative della sua carica.

6)      Avendo finora difeso sempre la figura di Fini, Napolitano dimostra di fare politica.
Il motivo è che Napolitano e Fini si sostengono a vicenda perché ambedue fanno opposizione al Presidente del Consiglio.

7)      L'aspetto più importante, è che la posizione di Fini quale Presidente della Camera e di capo di un partito che provoca la crisi del governo in carica, scopre un nervo sensibile di questa repubblica. Il problema infatti, è rappresentato dal fatto che per esercitare il potere di sciogliere le Camere, il Presidente della repubblica deve ascoltare le opinioni dei Presidenti dei due rami del Parlamento, il che significa che Napolitano ha l'obbligo di ascoltare preventivamente Fini, che in questa faccenda non può essere al di sopra delle parti perché direttamente parte in causa con i suoi interessi.

Questo significa che questa repubblica è un’oligarchia in cui è impossibile parlare di equilibrio istituzionale. Invocare questo equilibrio quindi diventa un esercizio inutile. L’equilibrio istituzionale deve valere in ogni circostanza e per tutti.
L’equilibrio istituzionale è garantito soltanto quando il Capo dello Stato è un Sovrano. Un Re al di sopra della politica perché non eletto, che trae il suo prestigio e legittimità proprio dalla capacità di essere imparziale. Nessuno può accusarlo di favorire una fazione politica. La Monarchia insomma è la migliore garanzia di equilibrio istituzionale e quindi di democrazia !

Alberto Conterio - 18.11.2010

martedì 9 novembre 2010

Politica oggi !

Politica oggi !

Dopo aver assistito attonito ieri sera 8 novembre 2010 alla trasmissione “Porta a Porta” di Bruno Vespa, posso avanzare l’opinione (mia personale per carità) che il quadro politico nazionale sia ormai così tanto deteriorato che parlare di politica in senso lato, pare un eufemismo. In questa disastrosa situazione desidero però riportare a galla dalla mia memoria, alcuni ricordi di bambino per fare un paragone, cercando di capire quale può essere i “disegno di insieme” che spinge la quasi totalità della classe dirigente attuale all’irresponsabilità e al perpetuo ed incomprensibile litigio.


Quando ero piccino dicevo, e non parliamo di due ere geologiche fa, potevo essere a volte, spettatore involontario di alcune trasmissioni politiche che tanto appassionavano papà. Di solito ciò succedeva in concomitanza di un appuntamento elettorale, ma potevano essere anche trasmissioni a programma, in cui i rappresentanti dei vari Partiti dell’allora arco costituzionale, andavano in Tv per esporre le loro idee, i loro provvedimenti su particolari problematiche del Paese o proposte alternative al governo.
Ricordo anche lo schema generale di queste “tribune politiche” così venivano chiamate. C’èra un conduttore che fungeva da moderatore che proponeva dei temi o poneva particolari domande, ed un certo numero di politici che in un ordine quasi religioso, rispondevano o esponevano il loro pensiero.
Certo erano trasmissioni poco vivaci per noi bambini, che viste attraverso il filtro di uno schermo in bianco e nero, potevano apparire di una noia mortale e condurre al sonno anche la persona adulta più vispa ed interessata. Erano comunque trasmissioni in cui la politica praticata a Montecitorio usciva dall’aula parlamentare ed entrava nelle case degli elettori per parlare agli italiani e farsi capire. Gli argomenti - per quanto astratti e incomprensibili ai più - erano riconducibili ai problemi che viveva il Paese reale e la gente comune. I politici poi, si arringavano tra loro duellando con le sole armi della correttezza professionale loro, basate sull’ideologia di fondo, le proposte e la dialettica.
Poteva in talune occasioni mancare una proposta, ma il buon politico aveva dalla sua l’ideologia di origine alla quale aggrapparsi facendo uso delle sue capacità dialettiche. Altri politici, meno bravi con la favella, potevano sopperire con idee e proposte di peso. Epici gli scontri nel tempo, che videro contrapposti personaggi del calibro di Almirante, Berlinguer e Andreotti, ma anche Craxi e Pannella fino ad arrivare a Bertinotti, che confesso è un politico di cui oggi sento la mancanza, e che pur non condividendone le idee di principio, ho sempre ascoltato volentieri. 


Quando la trasmissione terminava, e si spegneva il televisore, se si era persona attenta ed interessata si poteva tirare autonomamente delle somme, traendone un’opinione, basata appunto su proposte e capacità di esposizione dei vari personaggi, che filtrate attraverso le idee politiche proprie, consentiva al telespettatore d’avere un’opinione, o di essere nella condizione di effettuare una scelta elettorale convinta.

Confesso candidamente che ieri sera, quando, terminata la trasmissione, ho imboccato la via del riposo, in testa avevo soltanto confusione e una serie di quesiti irrisolti.
Probabilmente, passando gli anni, devo aver perso la freschezza e la rapidità del comprendere, ma ritengo che certi spettacoli circensi, abbiamo bisogno in primis di un domatore qualificato, per evitare che lo spettacolo venga tramutato in rissa. Viene da pensare infatti, che Bruno Vespa riceva una ricompensa tanto più alta quanto alto è il livello di caos in studio.
E poi, possiamo parlare di politica quando nei primi 30 minuti di trasmissione, due ministri dell’attuale governo ed un deputato della coalizione di maggioranza governativa litigano per un motivo incomprensibile davanti ad altrettanti rappresentanti dell’opposizione ? L’opposizione poi ritiene d’essere una opzione credibile se, invece di intervenire a domare il mancato “incontro di pugilato” avvantaggiandosi con proposte serie e fattibili, non ha fatto altro che cavalcare l’onda disfattista al grido di  “tanto peggio tanto meglio” ?

Che dire poi degli invitati che entrano in pista a sorpresa - come fossero clown - “disturbando” le eventuali (poche per la verità) esposizioni compiute ? Che facciano parte del copione anche loro ?
Pare di si. Tutti e tutto sembra, debbano contribuire per quanto possibile a occultare le responsabilità e l’incapacità conclamata di questa classe politica ed il suo enturage fatto di interessati leccapiedi e portaborse. Il caos allora acquisisce l’importanza necessaria a nascondere agli italiani la realtà, a nascondere il baratro in cui stiamo già precipitando. 
Completa questo quadro per nulla edificante, un pubblico “selezionato”, che in sala applaude a tratti. Ma cosa applauda, chi e perché lo fa però, non ci è dato di sapere !
Perché dico pubblico selezionato ?
Perché, se mai dovessi assistere dal vivo ad una vergogna simile, non ci impiegherei un minuto ad utilizzare le mie scarpe (come si fece in Iraq) per risollevare il livello di credibilità di questo Paese !
E sarebbero due scarpe non sciupate credo, utili forse a fornire ai maggiori quotidiani mondiali una notizia da prima pagina valida ad occultare almeno per un giorno, la vergogna espressa da questa repubblica nel mondo intero, contribuendo a risollevare dal liquame in cui sono immersi l’onore di un popolo e la dignità di una nazione !

Alberto Conterio - 09.11.2010

Pubblicato su : Politicamentecorretto.com

lunedì 8 novembre 2010

Monarchico ? ...si grazie !

Di recente ho avuto un contatto con una conosciuta personalità politica locale. Non posso dire di non aver provato soddisfazione per le lusinghe avute.
È chiaro che anche al giorno d’oggi, le idee, il senso pratico ed il buon senso sono ancora valori ricercati e determinanti per farsi notare. Sapere d’essere ben valutati per queste caratteristiche non può che far piacere. In politica però, anche i complimenti hanno un costo, una contropartita insomma !


L’offerta di poter collaborare, prevedeva se non l’abiura, almeno la certezza che le mie idee e preferenze istituzionali volte alla monarchia restassero celate… “ tu sai quanto possono essere negative in termine di preferenze al partito queste tue idee nell’immaginario popolare” mi è stato ricordato senza troppi complimenti !
Comprensibile dal punto di vista dell’attuale politica, …anzi molto comprensibile. Si tratterebbe di dover ammettere che la monarchia e Casa Savoia nel nostro Paese alla deriva, sono ancora un valore, dopo 50 anni passati a demonizzarli.
Non ho voluto essere scortese, ma allo stesso modo non ho impiegato che tre secondi appena per assicurare a questa brava persona che non avrebbe dovuto preoccuparsi in merito.
Ricordando un brano scritto da Salvator Gotta, ho risposto molto semplicemente che non avrei mai  potuto accettare l’offerta nascondendo - ciò che del resto è risaputo - la mia fede monarchica e Sabauda. Io che sono piemontese di sangue e di spirito, non potrò mai nascondere il legame quasi religioso che mi unisce ai secoli di storia nei quali l’augusta Casa di Savoia ha retto paternamente e gloriosamente le sorti della nostra terra prima e dell’Italia poi.
L’espressione di stupore prima, trasformatasi rapidamente in sufficienza sul volto dell’interlocutore, mi ha fatto immediatamente capire quanto i valori nel nostro Paese siano condizionati oggi dalla politica che li esprime. Non ho rimpianti comunque, provo solo tristezza per questo nostro povero Paese, non sono alla deriva, ma allo sfascio perché precluso nelle scelte possibili a prescindere.
A tutte quelle persone che pur credendosi monarchiche, per opportunità politica si definiscono soltanto “liberali di vecchio conio” o nel peggiore dei casi “conservatori” nascondendo la loro natura, raccomando di non fingere. Voi non siete mai stati monarchici, di cosa vi dovere preoccupare?

Alberto Conterio - 08.11.2010

venerdì 22 ottobre 2010

Consenso popolare e legalità

Consenso popolare e legalità

Il Consiglio di Stato, ha sospeso in data 19 ottobre il riconteggio dei voti delle elezioni Regionali di un anno fa, accogliendo il ricorso del “Presidente” Cota. Ciò fa balzare di gioia gli amici leghisti ma non noi che personalmente riteniamo questa faccenda una vergogna nazionale perfettamente in linea con le altre innumerevoli vergogne di questa repubblica.
Anche in Lombardia, il Presidente Formigoni, ancora accusato dai Radicali di aver vinto le elezioni con una lista palesemente irregolare nella presentazione delle firme convalidanti, non ha ancora fornito una spiegazione in merito, bissando l’arroganza di istituzioni che non fanno nemmeno più finta di darsi un tono, scadendo apertamente nei valori propri di una repubblica centro-africana.


Purtroppo, e rimarco la parola purtroppo, gran parte della popolazione cavalca l’idea berlusconiana della volontà popolare. Secondo costoro, quando è il popolo che lo vuole, votando favorevolmente, questi fatti non hanno importanza. È ormai passato cioè, il teorema che la volontà popolare si impone sulle regole, anche quando le regole sono fatte proprio per tutelare il popolo.
A rigore, questo non è propriamente un teorema dalla singola paternità, infatti, soprattutto la sinistra, quando fa comodo, invoca alla volontà popolare delle piazze, aizzate a dovere, per dichiarare che il Governo e delegittimato ad operare, ignorando il pensiero di coloro che non si sono espressi restando a casa, anche se maggioranza ! 

Ora possiamo pensare che Formigoni in Lombardia sia un ottimo Presidente e che la sua
ri-elezione sia cosa buona e giusta, così come possiamo ritenere la Sig. Mercedes Bresso ex Presidente della Regione Piemonte - battuta da Cota - assolutamente indegna di rappresentarci, ma non possiamo dimenticare, che la Legge è la Legge, e che nessuno può pensare di infrangerla, aggirarla, ignorarla o sbeffeggiarla perché gode del consenso della maggioranza degli elettori.

Anche tra noi monarchici, c’è chi plaude alla sconfitta della Presso in Piemonte. È legittimo ciò, ma non è corretto !
Non possiamo infatti ignorare che On. Cota, si è servito dei voti di liste irregolari. Pensiamo alla lista di Rabellino, o di altre liste, che riciclando le firme raccolte per altri scopi o per consultazioni elettorali precedenti, hanno “prodotto” la documentazione necessaria infischiandosene delle regole, anzi contro le regole !

Se anche tra noi si arriva a legittimare la consuetudine che la maggioranza vince anche se infrange le regole, allora non solo disattendiamo l’insegnamento di SM Umberto II - che nel dubbio di non aver ragione pur avendola eccome - evitò di rischiare la vita altrui, ma commettiamo l’errore di uscire dalla legalità. E per noi monarchici la legalità è importante, perché la Monarchia incarna la primogenitura del diritto. Quindi se demoliamo il diritto, demoliamo la Monarchia.

Vero è che nella Democrazia riconosciamo un sistema che presenta molti difetti, primo tra tutti, la possibilità che dieci 10 scimmie possano prevalere su nove primi nobel, ma se poi, confondiamo anche il consenso popolare con la legalità, allora …senza accorgercene, siamo già immersi fino al collo nell’anarchia. Con l’anarchia - siamone coscienti - i vantaggi li traggono i disonesti ed i prepotenti, e questo non è il mondo che desideriamo per i nostri figli. Sbaglio ? 

Alberto Conterio - 22.10.2010