Interviste ad Alberto Conterio

lunedì 3 ottobre 2011

Secessione ? niente paura, l’Italia è degli italiani !

Secessione ? niente paura, l’Italia è degli italiani  !

Per tranquillizzare tanti bravi italiani, tengo a scrivere alcune mie considerazioni sull’argomento della secessione nuovamente invocata negli ultimi tempi.
Tempi di vacche magre peraltro, che, in un centro destra allo sbando, travolto da un numero imprecisato di scandali e fattacci del Presidente del Consiglio, ormai incalzato da una opinione pubblica disillusa e spaventata da una crisi che più nera non si può.


Cominciata la caccia alle streghe, la ricerca di un posto sull’ultima scialuppa, il palleggio delle responsabilità… occorre confondere in ogni modo alla gente le amare evidenze.
Per la Lega Nord nello specifico, la situazione è anche peggiore, tanto che la guerra interna alla successione di Bossi è ormai palese e senza esclusione di colpi, così come il mormorio alla base del partito, sempre più scontenta e delusa. Un elettorato insomma, che si sente - a ragione - tradito. Quella che negli anni era stata l’arma suprema del movimento, la secessione, torna quindi prepotentemente alla ribalta, quale narcotizzante, utile a stemperare le proteste, tentando un innesto di fiducia tra le truppe stanche di essere raggirate.
La Lega Nord, più di Berlusconi, e del Popolo delle Libertà, sembra davvero arrivata al capolinea.

In questo quadro, fa tenerezza, vedere il Presidente della repubblica impegnato in uno sforzo quasi giornaliero per contrastare le varie dichiarazioni degli esponenti del Carroccio sulla possibilità/necessità della secessione del nord dal resto d’Italia. È uno sforzo inutile, assolutamente non necessario.
Analizzando anche superficialmente i risultati della Lega Nord infatti, possiamo capire che il problema secessione non mai stato veramente un problema per l’unità della Nazione, …figuriamoci ora.

Nonostante nel 2008 la Lega abbia ottenuto un guadagno elettorale importante, confermato nel 2009 alle europee, non ha mai avuto una maggioranza popolare in grado d’essere relativa e tanto meno assoluta. Cosa vuol dire ? Vuol dire che anche al massimo del suo “splendore”, tra il 2008 ed il 2009, la Lega Nord, mai e poi mai, sarebbe stata in grado di assicurare l’elezione di un Presidente di Regione come Zaia in Veneto da sola. In quell’occasione, l’elettorato leghista arrivò intorno al 30 %. Ci vollero gli interessi e la cortesia di Berlusconi, che, togliendo in corsa Galan, aprì la strada alle camice verdi. In Piemonte la stessa cosa con Cota, dove la Lega Nord, svettò sulle sinistre grazie all’appoggio incondizionato del Pdl (maggioritario) condotto in gregge a votare il novarese, ed il contributo determinante di talune liste collegate, riconosciute pure illegali !
Casi emblematici, mutuati poi alle elezioni provinciali in scala minore, che evidenziano l’incapacità e l’inconsistenza della “proposta leghista” a far da se, e quindi in ultima analisi ad arrivare legalmente alla secessione per volontà popolare.
Ha un bel coraggio il Ministro Calderoli a replicare al Presidente della repubblica che, “occorre ricordarsi del diritto del popolo all’autodeterminazione”, quando questi citando la costituzione afferma che “l’Italia è una e indivisibile !”
Ma quale popolo ? quello padano ? quello immaginario composto da meno del 20 % della popolazione residente nelle aree dell’Italia settentrionale che questi “interessati” giullari della politica si ostinano da anni a definire “padania” suscitando le ilarità dell’Europa intera ? 
Finalmente però, siamo alla resa dei conti. Nonostante questa compagine maramaldesca di arroganti politici di carriera, abbia un peso in Parlamento infatti, è ormai accertato che non ha il potere di imporre all’Italia la sciagura di tornare ad una situazione pre-unitaria, dalla quale Casa Savoia e tanti illustri ed illuminati patrioti, ci affrancarono 150 anni fa !

Per il bene della nostra Patria, promuoviamo convintamene e senza timore alcuno, un referendum popolare sulla secessione nelle aree definite “solo geograficamente” padane. Ci “leviamo il tappo” una volta per tutte - si dice in buon dialetto torinese - relegando questa paccottiglia di simpatici arruffoni dove è naturale trovarli con il gomito alzato : in osteria !

Alberto Conterio - 03.10.2011

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