Interviste ad Alberto Conterio

mercoledì 25 dicembre 2013

Il falso tricolore italiano del 7 gennaio



Il falso tricolore italiano del 7 gennaio
La bandiera non è una cravatta

Di questa repubblica impaurita anche della sua ombra su questo periodico abbiamo già parlato più volte, e quindi non ci dilungheremo sull’argomento.
È divertente però far notare come, fino a qualche anno fa, il Tricolore Italiano, non fosse in discussione nemmeno tra gli iscritti alla Lega Nord; Verde Bianco e Rosso in verticale di ugual misura. Stop !

L’ossessione repubblicana a quasi 70 anni dalla frode referendaria invece è riuscita a mutare anche questa certezza. Vanità… Si tratta di voler dimostrare che ogni cosa o particolare in questo Paese, è nato repubblicano, anche quando creato con un Decreto Reale. E allora da qualche anno, s’è giunti a considerare per tricolore italiano, un “vessillo surrogato” imposto dallo straniero, pur di avere da esibire uno straccio a tre colori che anticipasse la bandiera italiana del Risorgimento introdotta da Carlo Alberto di Savoia, poi diventata la bandiera Nazionale d’Italia.
Sono idiozie che ogni repubblica “che si rispetti” presenta prima o poi alla storia, come attribuire a Marko Polo origini Croate, oppure in Cina, asserire che gli spaghetti siano un’invenzione loro, così come pubblicizzare la vera pizza, …sfornata solo nella 55a Strada della “grande mela”.

Ma torniamo al tricolore farlocco, …il drappo, che parla esclusivamente repubblicano infatti, è la “Bandiera” della repubblica cisalpina del 1797. Non ci vuole uno studioso di storia per comprendere che non era un vessillo di libertà, al contrario, era il vessillo dello straniero, combattuto in tutta Italia non solo dai governi dei Regni e Ducati legittimi ma dallo stesso popolo della penisola, dalle alpi al mare. Non lo scriviamo noi, sono fatti fissati dalla storia, che questa forzatura non può occultare o stravolgere se non in presenza di tanta diffusa ignoranza sull’argomento.


La bandiera di una Nazione unita, è un simbolo legato al periodo storico che l’ha generata. Per ragioni ideologiche, non è possibile identificare questo simbolo con un altro retrodatato (del 1797) senza fargli perdere il suo significato vero, perché si corre il rischio di diventare ridicoli!

La bandiera del 1797, oggi spacciata per italiana, non parlava al popolo di unità e indipendenza della Patria, ma di sofferenze, tributi e sudditanza degli italiani agli eserciti stranieri.
Durante il triennio (1796-1799) i giacobini imposero alla nostra penisola la rivoluzione francese, con migliaia di fieri oppositori morti (e dimenticati …vedasi le insorgenze), con le Chiese bruciate sostituite dagli alberi della libertà (loro), con i sovrani legittimi allontanati a forza.  La bandiera della repubblica cispadana era imposta da Napoleone. Lo stato cispadano non era altro che una succursale periferica dell’Impero Francese sorvegliata da un esercito napoleonico.

In questo contesto, anche il “sole sulle alpi” simbolo politico della Lega Nord di Bossi & Co. acquisisce una valenza storica superiore!
Chi volesse festeggiare davvero il Tricolore, la data da ricordare resta il 23 marzo!

Alberto Conterio - 26.12.2013