Interviste ad Alberto Conterio

lunedì 23 giugno 2014

Controcorrente? Si grazie!



Controcorrente? Si grazie!

Qualche volta credo di non essere normale, perché mi trovo spesso ad essere controcorrente, molto spesso. Per la verità, da quando ho memoria di avere l’uso della ragione, mi sono trovato ben poche volte d’accordo con il sentire comune. Forse sbaglio, ma non riesco davvero ad uniformarmi alla calca del politicamente corretto o alla moda della settimana. Comodo ripetere le rassicuranti poesiole spacciate per verità… molto comodo, ma l’intelligenza si ribella. L’intelligenza che ha fatto del genere umano la razza dominante su questo pianeta non può sottomettersi a ciò!


Mi rendo conto che non è alla moda, ma devo fermare su queste poche righe la mia totale contrarietà su alcune riforme (e hanno il coraggio di chiamarle riforme!!!) renziane che vanno per la maggiore e che sono state salutate come il miracolo dell’Italia che vuole cambiare!
Ecco, oggi la parola magica è «cambiamento », ma ieri poteva essere «sinistra », oppure «Bartali » oppure ancora «pinco pallino». L’importante e che in Italia vi sia una linea ben tracciata in terra, o si sta di qua o si sta di la, e non è possibile avere un’opinione terza.
Abbiamo detto che oggi A.D 2014, la parola magica è «cambiamento», e occorre essere pro cambiamento per avere diritto di parola, di plauso, d’esistere. Chi è contro il cambiamento è sbagliato, è vecchio, diventa automaticamente una entità non umana, da emarginare, da ghettizzare!
Riflettimo: in Italia vi sono tante cose sbagliate da cambiare, ma il fatto di cambiarle tanto per… non vuol dire aver fatto la cosa giusta! Non vuol dire che una volta cambiate queste debbano per forza andare meglio per il solo fatto che si sono cambiate!
E allora vediamo: la riforma del Senato, proposta come indispensabile, e validissima dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, è una pagliacciata, inutile, e dannosa anche.
Lo posso dire? È una cazzata!!!
Sono controcorrente? Chissenefrega, me ne farò una ragione, ma non voglio essere additato tra qualche anno come colui che è diventato complice di una vergogna nazionale perché non ha avuto il coraggio di dissentire, o si è accodato supinamente al pensiero unico del Quirinale!!!
Gli italiani, dovrebbero rinunciare ad eleggere direttamente 300 Senatori, per vedere eletti dai pPartiti 100 raccomandati di ferro?  Sono anni che ci viene detto che la casta dei partiti è da combattere, e con questa «riforma» affidiamo alla casta dei partiti l’elezione dei Senatori?
È un mistero, comunque essere contro questa proposta, vuol dire essere contro il cambiamento, vuol dire essere un dinosauro in via d’estinzione insomma!
Riforma delle Provincie: Abolizione delle stesse… il primo dei «successi» di Renzi. Intanto no si è abolito nulla, e a fronte di un risparmio di circa tremila poltrone, sono state create circa venti mila nuove «seggiole».
 Le attività e le responsabilità delle Provincie sono state delegate alle Regioni, che abbiamo imparato a conoscere per la loro inutilità, lontananza dalla gente reale, per il loro alto costo e spreco di denaro pubblico. Le nuove aree metropolitane o aree allargate di secondo livello poi, saranno appunto di secondo livello, cioè non saranno più soggette ad elezione diretta del popolo, ma anche in questo caso, gli incarichi saranno delegati alla partitocrazia, agli accordi politici, alla fuffa repubblicana insomma… ma guai a criticare ciò, pena essere considerati dei vecchi parrucconi settecenteschi!
Altra novità di questo epocale «cambiamento»?
La riforma elettorale! E diciamolo chiaramente, il «porcellum» di Calderoli, abolito dalla Corte Costituzionale, era meglio di questo pasticcio proposto da Renzi.
La Corte Costituzionale ha bocciato il porcellum perché non c’era la possibilità di indicare la preferenza da parte dell’elettore? Benissimo. Renzi propone un legge elettorale dove questa possibilità viene completamente …disattesa!
Ma allora sono io che sono un imbecille controcorrente oppure le riforme di Renzi vengono chiamate «riforme» solo perché al Presidente del consiglio Renzi oggi, tutto e concesso?
Ma ci rendiamo conto di cosa sarebbe successo se maleodoranti e balzane idee come queste fossero venute a Berlusconi tre anni fa? Oggi invece nulla. Nessuno parla o critica, altro che dittatura! Radio, tivvù, giornali, opinionisti ecc. ecc. tutti indistintamente ad approvare, incensare, rassicurare, …disinformare aggiungo!
Ci rendiamo conto dell’impatto che avranno queste tre riforme sulla credibilità delle Istituzioni, sul buon funzionamento dello Stato e sulla sovranità popolare?
Ritengo con preoccupazione, che il cretinismo ideologico che guida la mano criminale di questo cambiamento va fermato al più presto, o quel che resta della nostra Patria andrà perso per sempre?
Non concordo con questi cambiamenti e sono orgoglioso d’essere contrario!

Alberto Conterio - 23.06.2015

martedì 3 giugno 2014

…sulla parata militare del 2 giugno



…sulla parata militare del 2 giugno
La semplice considerazione di chi il servizio militare l’ha fatto

Sono Monarchico da sempre e non l’ho mai nascosto a nessuno. Non faccio quindi fatica a scrivere che il due giugno del 1946 rappresenta per me e per i valori di Patria che mi accompagnano, il giorno più buio della nostra storia unitaria.
L’amaro calice della retorica che accompagna l’annuale commemorazione viene però reso quasi digeribile dalla parata militare ai Fori Imperiali di Roma. Per essa sono disposto a sopportare negli ultimi anni anche la visione del presidente Giorgio Napolitano del codazzo suo e di tutta quella pletora di lacchè che hanno fatto «grande» questa repubblica.


È quindi con rammarico che sento il bisogno di fare una critica alla parata militare stessa.
Perché il bisogno? Perché come ex Ufficiale in congedo del nostro Esercito sento il dovere di far presente la penosa deriva ormai riscontrabile. Ciò è così evidente che con un poco di attenzione, anche chi, il militare non l'abbia fatto, possa rendersi conto di quanto affermo.
Mi riferisco chiaramente alla poco dignitosa visione dei reparti in sfilata, storici e non, che negli ultimi anni hanno quasi del tutto abbandonato l’aspetto marziale proprio in favore di un «andazzo» somigliante al claudicante incedere (dopo la sbornia quotidiana) dei mercenari lanzichenecchi di rinascimentale memoria.
Sono certo che questo degrado, non sia imputabile alla professionalità e all’addestramento formale dei nostri magnifici reparti, al contrario dipenda dalla scelta di far sfilare un numero esiguo di militari (per questioni di costi) in ordine troppo aperto per poter mantenere una formazione «quadrata» come si conviene a delle forze armate degne di questo nome, rappresentanti un Paese con una Storia e una Tradizione militare che trae le sue più antiche origini nelle invincibili legioni romane.
Chi non ha mai marciato inquadrato e fatto delle esercitazioni formali, può far fatica a comprendere cosa intendo dire, ma chi ha avuto l’onore e l’orgoglio di marciare in un inquadramento compatto, sa bene che solo il contatto gomito a gomito e la minima distanza tra militari delle diverse file che compongono un inquadramento che si muove al passo, può garantire l’esatto allineamento ortogonale e quindi una aspetto visivo perfetto dell’inquadramento stesso!
Lo spettacolo di questo lunedì 2 giugno 2014, come quello degli ultimi anni invece, lascia non solo parecchio a desiderare, ma lascia con l’amaro in bocca. Sembrava di assistere al passaggio dell’esercito della salvezza, o al raduno provinciale degli Scout.
Possiamo decidere di risparmiare evitando la sfilata ai Fori Imperiali ed effettuare un semplice «presentaat arm» davanti al monumento del Milite Ignoto, o in pizza del Quirinale, ma che sia fatto come deve essere fatto, altrimenti è meglio abolire tutto tout court.
Ribadisco, per non essere frainteso: la mia non è una critica ai nostri militari e alle nostre gloriose Forze Armate, è una critica al vergognoso e indecente spettacolo che questa repubblica offre di se con questo tipo di filata militare, che di militare ha solo il nome.
Pensiamoci per il prossimo anno.
Nel frattempo su You Tube si possono ammirare filate effettuate anche in paesi del terzo mondo, che fanno tornare alla mente la perfezione e la marzialità delle parate militari prussiane di inizio novecento!

Alberto Conterio - 03.06.2014