Interviste ad Alberto Conterio

martedì 13 novembre 2018

Altro che pericolo per la libertà di stampa


Denunciato l’inganno
Altro che pericolo per la libertà di stampa

In occasione delle “storiche” buffonate, promosse in passato dai giornalisti in Italia a favore della libertà di stampa, mi ero già negativamente espresso a suo tempo, parlando di “giornalai e interessi di parte”.
È così che, quando il vice Premier Di Maio qualche giorno fa, si è scagliato con veemenza contro i media nel nostro Paese, ho provato soddisfazione, perché come giornalista non mi sono sentito offeso dalla verità! 


Parlare di libertà di stampa a rischio, quando in televisione imperano persone del calibro di Parenzo, Telese, Fazio, Floris, Santoro, Gruber, Annunziata e tutta un serie di lacchè e pennivendoli di grado inferiore che quotidianamente insultano la professione nobile del giornalista, su ogni rete e canale, sia essa Rai, Fininvest o altre minori, equivale a recitare una barzelletta, alla quale ormai nessuno crede più. È non è neppure una novità degli ultimi anni, in quanto dalla notte dei tempi ad esempio, i torinesi hanno sempre identificato il quotidiano cittadino La Stampa (a tiratura nazionale) con il significativo appellativo di “Busiarda” …bugiarda!
Vero è, che negli ultimi lustri, “grazie” alle nuove tecnologie, fare il copia incolla delle notizie “preparate in laboratorio” e pubblicare infinite volte le stesse, o dargli maggior risalto, è diventato estremamente facile, divertente anche. E se prima ciò doveva necessariamente passare dal responsabile di una redazione, oggi, per servire l’obbligo della “velocità” anche l’ultimo giornalista in erba può intervenire direttamente nell’arena dell’informazione senza quasi nessun controllo. O meglio, sotto controllo!
Situazione annosa, che un vero professionista dell’informazione quale il nuovo quanto già osteggiato Presidente della Rai, Marcello Foà, ha ben tracciato ed evidenziato nel suo recente libro “Gli stregoni della notizia - Atto secondo”. Quindi l’ipocrisia di queste ore, di scandalizzarsi alle dichiarazioni di Di Maio, non hanno fondamento alcuno, se non evidenziare una volta ancora, l’isterismo nel quale “il sistema” è caduto dopo il 4 di marzo di quest’anno… presidente della repubblica in primis!
Non facciamoci quindi ingannare da chi spernacchierà in piazza in questi giorni a favore della libertà di stampa, contro il rischio di dittatura e altra aria fritta similare. Ridiamoci su…
Chi di bufale ferisce, di bufale perisce.
Stiamo attenti invece, attentissimi, a chi, in nome delle “Fake News”, cioè delle balle spacciate per verità in rete, vorrebbe mettere un bavaglio alla rete stessa.
Costoro, guidati dalla Commissione Europea, sono “il pericolo” alla libertà e alla democrazia, non il vice premier Di Maio!

13.11.2018 - Alberto Conterio
 

giovedì 25 ottobre 2018

Dalla retorica all’orgoglio di essere italiani


Dalla retorica all’orgoglio di essere italiani

La retorica pacifista, globalista, modernista o qualunquista, inquinerà anche quest’anno, l’anniversario della nostra vittoriosa quarta guerra di indipendenza nazionale, …leggasi, prima guerra mondiale. Anzi proprio perché sarà il centesimo anniversario di questo importante avvenimento nazionale, verrà obbligatoriamente decontestualizzato dal suo periodo storico e ideologizzato secondo il pensiero unico dominante oggi. Il politicamente corretto!


Se amiamo la verità, se proviamo l’orgoglio di essere italiani nonostante tutto, se siamo donne e uomini che si sentono tali però, queste buffonate non devono turbarci, ma, non devono nemmeno renderci insensibili al torto che verrà compiuto nei confronti di chi allora, è morto o è rimasto seriamente ferito e mutilato per la Patria!
Perché scrivo questo? Perché da anni, parlare di Vittoria nella grande guerra, non è di moda. Suona male. Appare sporco, negativo!
Oggi si può parlare di ogni cosa. Ad esempio, si può essere considerati esempi per le nuove generazioni, parlando di uso depenalizzato delle droghe leggere, oppure di diritto all’aborto, così come non si fa peccato a ridicolizzare la nostra tradizione cristiana… guai però a provare il giusto senso di orgogliosa appartenenza ad una comunità che trae forza e valori, ricordando chi seppe vincere con la volontà e il sacrificio, la grande guerra mondiale 1915 - 18!
Qualche tempo fa, un ridicolo giornalista di una ridicola testata a tiratura nazionale, osò scrivere che la prima guerra mondiale, non era stata una guerra di eroi, ma solo una guerra di individui costretti con la forza a farsi ammazzare in nome delle logiche e degli interessi delle classi al potere. Costui non solo si sbagliava storicamente, discriminando le migliaia di figure che eroicamente avevano deciso di immolarsi volontariamente in nome e per amore della nostra Patria, (due nomi su tutti, Nazario Sauro e Cesare Battisti) ma si sbagliava anche a livello generale. Imperdonabile e ancor più grave il suo errore da questo punto di vista, perché se e vero che molte persone erano state costrette a combattere e morire in battaglia contro la loro volontà, proprio a loro spetterebbe il titolo di eroi. Non di meno e non di più.
Cento anni fa è stata scritta un’epopea che non abbiamo il diritto di mortificare con le assurdità e le vergognose lagnanze d’oggi. A noi oggi, forse uomini e cittadini migliori (ma non credo) spetta, il compito di ricordare con la mente aperta, non di giudicare con mente ottenebrata dalle ideologie e dalle mode correnti.
Siate coscienti: il quattro novembre quest’anno, si ricorderà che un secolo fa prese avvio una nuova era. Fu il momento in cui tutti gli italiani si sentirono tali e scoprirono di essere un popolo compiuto, al pari di altri popoli d’Europa. Anzi più degli altri popoli, perché avevamo finalmente tirato una riga sotto al computo di oltre 25 secoli di storia e civiltà ininterrotte. Questi, sono valori che non passano di moda. Questi sono valori, che dovrebbero (se valorizzati) permetterci di dare il giusto peso e corretta importanza a chi pretende di giudicarci sulla base dei risultati elaborati da un’agenzia di rating, dalla Commissione europea o da uno dei suoi arroganti e folcloristici galoppini.
Desidero concludere, citando le parole, sempre valide, di uomo, che dall’alto dei suoi 152 cm di statura, ha dimostrato con la sua virile volontà di essere una spanna abbondante al di sopra di tanti blasonati suoi e nostri contemporanei:  
“Italiani, cittadini e soldati !
Siate un Esercito solo. Ogni viltà è tradimento, ogni discordia è tradimento, ogni recriminazione è tradimento. Questo mio grido di fede incrollabile nei destini d'Italia suoni così nelle trincee come in ogni più remoto lembo della Patria; e sia il grido del popolo che combatte e del popolo che lavora.”
Lo stesso popolo che vinse allora, a distanza di un secolo, è chiamato a combattere e a lavorare con orgoglio perché l’Italia possa vincere anche oggi, per tutti gli italiani!

Aberto Conterio - 25.10.2018

lunedì 3 settembre 2018

Anche in Italia una operazione Macron!


Anche in Italia una operazione Macron!
Gli italiani si faranno abbindolare dall'Europa?

Fate attenzione, anche in Italia, assistiamo da alcune settimane - senza quasi renderci conto di quanto sta succedendo - allo svolgersi di una grossa operazione mediatica in favore dell’ Unione Europea e dell’Establishment europeista.
Dopo i primi provvedimenti dell’attuale governo, appare chiaro che coloro che traevano interessi dalle precedenti politiche filo mondialiste, europeiste e neoliberiste, sono ormai presi dal panico.
Se la situazione italiana, facendo da apripista, dovesse accendere la miccia dei vari movimenti anti europei, arrivando ad un accordo generale tra loro prima di andare al rinnovo del Parlamento europeo, la situazione per l’Unione potrebbe davvero farsi critica. Chiaramente gli interessi in gioco sono tanti e forti, da giustificare il tentativo di ripetere ciò che in Francia s’è fatto con Emmanuel Macron… Prendi uno sconosciuto a controllo remoto, e lo “pompi” a beniamino assoluto a reti unificate, mentre si sparge abbondante merda (scusate il francesismo) sugli avversari (Di Maio e Salvini in primis) ventiquattr’ore su ventiquattro, domenica compresa! Prima o poi qualche cosa succede!


Avete capito di chi sto parlando? Se non pensate solo al campionato di calcio, l’avete già capito: parlo naturalmente di Antonio Tajani!
Si proprio dell’attuale Presidente del parlamento europeo, 61 anni, faccia pacioccona, toni moderatissssimi… praticamente un Prodi 2.
Evidentemente uomo di assoluta fiducia della Commissione Europea, e dalla quale deve aver ricevuto incarico di “intercettare” e se possibile accaparrarsi il consenso elettorale degli italiani al prossimo appuntamento elettorale europeo …e non solo.
Perché lui? Perché ogni altro politico oggi all’opposizione dell’attuale governo non ha nessuna possibilità di riuscire nell’impresa necessaria: Abbattere l’esecutivo Conte e riportare l’Italia nel gregge europeo ed europeista senza danni.
È presto detto: Liberi e Uguali di Grasso e Boldrini, contano come il due di picche, e le ceneri fumanti del Pd avranno bisogno di anni per raffreddarsi. Giorgia Meloni, pur stando fuori dal governo, è vista dall’Europa come un piccolo Orban, e allora non resta che Forza Italia. Ma Silvio Berlusconi è impresentabile a prescindere come Renzi. Esaurito il suo compito di impedire al Centro Destra di stravincere le elezioni politiche del 4 marzo scorso come era più che prevedibile, non serve più a nulla! A Bruxelles non perdono tempo, e stanno già lavorando sul prossimo obiettivo: creare una figura non compromessa, poco conosciuta, che ripetendo a pappagallo alcuni punti obiettivamente "sensibili"(vedi la crescita, la riduzione del debito pubblico, la salvaguardia dei risparmi degli italiani ecc.) possa far invertire la rotta attuale e riportare in acque controllate la nave Italia, mettendo fine ad ogni possibile idea di cambiamento.
Marine Le Pen, designata a vincere contro la vecchia guardia della politica nazionale francese, è stata sgambettata sul traguardo da uno sconosciuto, l'utile idiota dei poteri forti. A distanza di soli 15 mesi dalla sua elezione, il suo indice di gradimento è calato dal 64% post elezioni al 36%... ma ormai la frittata è fatta. La dittatura europea ha dimostrato di saper giocare, e molto bene le sue carte a sua salvaguardia. Sarà così anche in Italia? Questa sera alle 19.30 circa su TGCOM24, quotidiano di News Mediaset, Antonio Tajani intervistato sulla possibile manovra finanziaria del governo in carica, ha tenuto un monologo di quasi 5 minuti ininterrotti senza un contradditorio, sparando a zero sull'esecutivo e facendo terrorismo informativo.
Ora, se gli italiani si faranno abbindolare da costui e dall'Europa, non sarà perché desiderano tornare a farsi prendere in giro come negli ultimi 5 anni, ma solo perché i media tutti, saranno riusciti a confonderli.
Il tallone d'Achille della Democrazia infatti, è ubicato nell'informazione malata e guidata, non solo in Italia ma in tutto l'occidente. Riuscirà questo governo ad opporsi sufficientemente a ciò? 

Alberto Conterio - 03.09.2018

giovedì 19 luglio 2018

Quando tacere sarebbe una concreta e apprezzata manifestazione di buon senso


Opposizione: persa anche la vergogna e la dignità
Quando tacere sarebbe una concreta e apprezzata manifestazione di buon senso

Desidero essere ironico su un argomento serio, anzi molto serio, cercando di renderVi partecipi della rabbia per provo quando ogni giorno siamo testimoni delle ingerenze, delle intimidazioni, delle minacce anche, degne della peggiore mafia nei confronti dell’azione del nuovo governo Conte.


Le innumerevoli voci che fin da subito hanno cominciato ad agitarsi contro Salvini o Di Maio, per contrastare i loro primi provvedimenti, mi infastidiscono quanto il latrare dei cani in una notte estiva, quando si cerca di estraniarsi dalla calura dell’ambiente e dai pensieri quotidiani per chiudere occhio e addormentarsi. Fastidiosissime queste “voci”, come le zanzare, vanno ben oltre la necessaria opposizione politica ad un governo. Siamo infatti abituati all’opposizione.
L’opposizione urlata della sinistra, delle piazze, dei sindacati, degli antagonisti, contro i governi conservatori e di destra, così come siamo abituati in questi ultimi anni all’opposizione sterile e ridicola di “personaggi” come Renato Brunetta o la “pitonessa” Daniela Santanchè, fatta di inutili appelli ad un “popolo” - che non conoscono - contro i governi  della finta sinistra che hanno svolto magnificamente i programmi del liberismo più frenato tanto amato dal primo Berlusconi del 1994.
Come ho scritto, questa opposizione però, va ben oltre. Normalmente le opposizioni possono contare su qualche organo di stampa. Alcuni giornali, qualche rete tivvù, qualche sito o blog in rete! Questa “opposizione” invece può contare su tutto. Giornali, periodici, tivvù, radio, internet, opinionisti, giornalisti, presidenti e lacchè delle maggiori organizzazioni, istituzioni o associazioni, …anche della Chiesa Cattolica. È un diluvio universale che si abbatte senza sosta ormai da oltre un mese contro “l’arca” del governo Conte.
Ha protestato sguaiatamente Boccia di Confindustria, è ha preso posizione il Comitato Episcopale italiano.
Continua a divertirci Boeri dell’Inps con la fiaba dei clandestini che pagano la pensioni agli italiani, così come Patuelli presidente dell’Associazione Bancaria italiana, che vorrebbe continuare a speculare in borsa indisturbato, garantito però dai soldi dei risparmiatori. Poi viene Saviano, da Nuova York e tutta una serie di “artisti” falliti… come l’ex Deputata e “Onorevole” Ilona Staller, in arte Cicciolina. Ricordate? Si pure Lei ha protestato contro il taglio dei vitalizi, al pari del Pd e di Forza Italia! 
Stamane però ho avuto la sorpresa di apprendere che anche Fabio Cairoli, presidente di Lottomatica Holding ha avuto da dire circa il divieto di pubblicizzare il gioco d’azzardo…
Desidero spiegarmi bene perché tutti possano comprendere il mio stato d’animo: costui, uno dei beneficiari del suo settore, al quale i governi Monti e Letta hanno condonato decine di miliardi di imposte da pagare, ha avuto il coraggio di asserire che Lottomatica ha bisogno della pubblicità per mantenere alti i suoi introiti. Posso immaginare che lavorando per una società, che fa dell’inganno e del furto di denari altrui la sua missione, non abbia mai avuto una dignità sua, ma in caso contrario è evidente che Cairoli, deve aver perso anche la vergogna e con essa la buona creanza di tacere.
Come ho detto in apertura, sdrammatizziamo concludendo con ironia: quando frequentavo le scuole elementari negli anni ’70 a Torino, era normale che i ragazzini durante le lezioni, ricevessero la visita di “delegazioni” di funzionari della San Paolo (istituti bancario torinese) che regalavano libretti di risparmio nominativi con un versamento iniziale di 1000 lire, per avviare gli stessi alla buona abitudine del risparmio; oggi, dobbiamo aspettarci che i nostri ragazzini ricevano prima o poi la visita di qualche galoppino di Lottomatica, per regalare schedine precompilate del superenalotto utili ad avviare questi poveri bambini sulla strada senza ritorno del gioco d’azzardo?
Vergognatevi, …ipocriti senza dignità, maledetti da Dio e dagli uomini!

Alberto Conterio  - 19.07.2018

sabato 2 giugno 2018

L'annuale vergogna della repubblica in parata


L'annuale vergogna della repubblica in parata
Un 2 giugno da ricordare?

Stamane mi sono destato di buon'ora. Dopo colazione, ho preso la bandiera che arricchisce il mio studio, e l'ho sistemata con riguardo, bene in mostra sul balcone di casa... la leggera brezza mattutina, la pigramente gonfiata. Lo Stemma Sabaudo faceva la sua solita magnifica figura!
Questo per me è il 2 giugno ordinario, quando, più per dispetto alla repubblica, che per devozione a Casa Savoia, sento la necessità morale e anche fisica di esporre la bandiera italiana. La bandiera italiana, non quella della repubblica!


Sono Monarchico da sempre e non l’ho mai nascosto a nessuno. Non faccio quindi fatica a scrivere che il due giugno del 1946 rappresenta per me e per i valori di Patria che mi accompagnano, il giorno più buio della nostra storia unitaria.
L’amaro calice della retorica che accompagna l’annuale commemorazione, è negli ultimi anni reso ancora più indigesto da ciò viene definita "parata militare". Un tempo riuscivo anche a guardarla, sopportando.
Da anni ormai evito questo triste spettacolo:  come ex Ufficiale in congedo del nostro Esercito fa male al cuore dover assistere al penoso "andazzo" dei reparti militari, somigliante più al claudicante incedere dei mercenari ubriachi di rinascimentale memoria. Non è un degrado imputabile alla professionalità e all’addestramento dei nostri magnifici reparti, al contrario. Questo incedere scomposto dipenda dalla scelta di far sfilare un numero esiguo di militari, quindi, in ordine troppo aperto per poter mantenere una formazione "quadrata" come si conviene a delle forze armate degne di questo nome, rappresentanti un Paese con una Storia e una Tradizione militare che trae le sue più antiche origini nelle invincibili legioni romane.
Chi non ha avuto esperienza personale di ciò, non può comprendere l'amarezza di vedere uno spettacolo così penoso. Chi invece, ha avuto l’onore e l’orgoglio di servire in armi la Patria , sa bene che solo il contatto gomito a gomito e la minima distanza tra militari delle diverse file che compongono un inquadramento che si muove al passo, può garantire l’esatto allineamento ortogonale e quindi una aspetto visivo perfetto e marziale dello stesso!
Lo spettacolo del 2 giugno, negli ultimi invece, lascia non solo parecchio a desiderare, ma anche l’amaro in bocca. Sembra ormai di assistere al passaggio dell’esercito della salvezza, o al raduno provinciale degli Scout. Quest'anno poi, siamo andati oltre... Hanno "sfilato" Sindaci con la sciarpa tricolore come un branco di pecore al pascolo,associazioni varie, ed altro ancora. Una vera fiera paesana!
Poi, l'insulto di vedere sfilare i reparti storici con le divise e le insegne taroccate, censurate. Epurate dei simboli monarchici dai gradi, dalle mostrine ecc..
I commentatori , che dovrebbero essere allontanati dal nostro Paese a vita per l'ignoranza dimostrata, hanno avuto il coraggio di annunciare "le bandiere dei reggimenti storici"... peccato che quelle bandiere di storico non avevano nulla... erano semplici stracci della repubblica. Sono così riusciti a falsificare la storia per non offendere la repubblica e contemporaneamente ad insultare tutti coloro che hanno combattuto e sono morti gridando Savoia!!!
La rabbia irrefrenabile mi ha fatto venire in mente i tagliagole dell'ISIS, che alcuni anni fa, al culmine della loro arroganza criminale, demolivano i monumenti storici con la dinamite per occultare il tempo prima di Maometto. Ricordate?
Ecco una immagine nuova di questa repubblichetta da avanspettacolo... Istituzioni con lo stesso modo di pensare e agire dell'ISIS! E sarà per questo forse, che siamo così accoglienti con i clandestini musulmani!
Concludo fotografando l'insopportabile visione del Senatore Mattarella e del suo codazzo di lacchè che negli anni hanno fatto "grande" questa repubblica del malaffare... osannato da una informazione di regime così edulcorata da far rimpiangere il MinCulPol del ventennio. L'eroe "che è riuscito a darci un governo dopo due mesi di lavoro" è stato affermato... a reti unificate, Mediaset più della Rai. Veramente uno spettacolo ignobile di bassa propaganda ideologica. E mi fermo qui per evitare d'essere denunziato!
Purtroppo la maggioranza quasi assoluta della gente presente e dei telespettatori, ha applaudito soddisfatta. Gente lobotomizzata da decenni di bugie, inganni e falsità, che non si accorge più di nulla perché "creata" così, senza memoria storica. Come coloro che avevano promosso la modifica della Costituzione nel 2016, senza riuscirci, e che in questi giorni hanno manifestato "in sua difesa". Senza memoria quindi... da applauso!!!
E allora applaudiamo con ironia , sperando che il prossimo anno non si faccia sfilare assieme al bestiario visto oggi i colorati rappresentanti del Gay Pride! Lato positivo? Uno soltanto: non aver più dovuto sopportare la vista di Grasso e Boldrini con i loro ghigni insultanti!
Voto finale: 4 per la coreografia, 3 in esecuzione, 9 e mezzo per la propaganda!
Viva la repubblica!!!

Alberto Conterio - 02.06.2018